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.STL
Indica il modello 3D nel formato di esportazione per la stampa 3D usato maggiormente per realizzare il gcode
Composizione: triangoli
Peso: pesante
Modifica: Medio/difficile
Il modello stl, o modello in mesh, è un formato di conversione o comunque un formato composto da triangoli. Da punti, linee e riempimento. Senza curve. Questo formato è il prediletto dagli slicer per la stampa 3D. Paragonabile quasi al tiff, jpg o pdf per la stampa di foto o grafiche pubblicitarie.
Più acce ci sono, e più il peso del file aumenterà. Per ottenere un’ottima qualità su oggetti grossi, con molti particolari, necessitiamo di un PC performante in grado di caricare molte facce nello stesso momento.
.GCODE
Indica il file da stampa 3D, necessario per comandare la stampante 3D e quindi avviare la stampa 3D.
Composizione: coordinate e comandi
Peso – in relazione al file stl
Modifica: Difficile
Indica le coordinate che la stampante 3D legge per muoversi nello spazio ed estrudere il materiale. Il gcode è il FILE da STAMPA. Generabile con programmi di Slicing come Cura 3D, Slic3r, IdeaMaker, Pathio, Simplify 3D e molti altri.
Il GODE non è altro che un insieme di codici apribile con un banale programma come “blocco note”, una lunga lista di testo che indica precisamente alla stampante cosa fare tramite il codice G, codice utilizzato anche per il controllo numerico.
.STP
Composizione: linee, punti, curve/vettori, riempimento
Peso: leggero
Modifica: Facile
Il modello 3D in .stp, è un formato 3D vettoriale. Per vettoriale intendiamo l’utilizzo di elementi quali punti, linee, curve, orientate nello spazio composto da assi X Y Z. Il modello 3D in formato .stp è quel modello che tutti esportano per trasferire un file cad. Un file dove mantiene le linee, i punti e le curve nello stesso modo in cui è stato progettato. Lo step o .stp è il formato standard per l’invio di modelli 3D per la progettazione 3D.
CAD
Acronimo di Computer Aided Design, ovvero progettazione assistita dall’elaboratore.
I CAD sono programmi di progettazione 3D che danno la possibilità di creare, per quanto riguarda la stampa 3d, il modello tridimensionale dell’oggetto da stampare. Programmi CAD, i riferisce al gruppo di tutti quei software di modellazione digitale nati per la progettazione di modelli in 3D . Tra i CAD gratuiti troviamo Tinkerkad, 123D Design, 3DTin e OpenSCAD.
Questo linguaggio intelligente permette di ottimizzare la creazione di prodotti. Ovvero, è possibile calcolare la resistenza di un oggetto, di migliorarlo, di perfezionare la scelta dei materiali, di simulare il costo di produzione e di adattarne le caratteristiche in funzione del budget.
CAM
CAM, è l’acronimo di Computer Aided Manufacturing, è il completamento del programma CAD per processare le istruzioni macchina per le macchine per la fabbricazione additiva e gli impianti sottrattivi come frese e torni. Uno slicer quindi, si può definire un CAM.
Creative Common
La licenza Cretive Commons, (CC) nome di una organizzazione senza scopo di lucro con sede in USA, fondata con l’obiettivo di consentire l’uso creativo di progetti altrui, nel rispetto delle leggi esistenti e che permettono ai creatori di scegliere e comunicare quali diritti riservarsi e quali diritti rinunciare a beneficio di chi li sfrutta. Non sono una alternativa del Copyright
Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) italiane
SLICER
Per Slicer intendiamo un programma che, inserendo un modello 3d in formato .stl, crea il percorso macchina composto da un Codice G.
Cura 3D per chi comincia a stampare o non ne fa un lavoro, Simplify 3D per chi vuole modificare molti più parametri per migliorare dettagli nelle sue stampe, IdeaMaker per chi vuole crearsi Profili standard, Pathio per lavorare in Cloud… Esistono molti Slicer, il numero dei software dedicati allo slicing è sempre più in aumento e sviluppo. Lo Slicer è il programma fondamentale per comunicare con la stampante 3D dandole le indicazioni di stampa.
LAYER
Layer, dall’inglese Strato, indica uno degli strati che compone l’oggetto. All’interno del nostro Slicer vi sarà una funzionalita di visualizzazione chiamate “visualizzazione layer” o “visualizzazione a strati” fondamentale per simulare la stampa dell’oggetto prevedendo prima gli errori.
TESTINA / HOTEND
Intendiamo per Testina la parte della stampante che fa uscire il filamento fuso. La testina, della anche Hotend, è tutto quel blocco che, partendo dal bassa, è composta da Ugello, Blocchetto Riscaldante, Dissipatore, Piastra di Supporto.
*****ha bisogno di manutenzione
ESTRUSORE
L’estrusore, spesso unito all’Hotend, è la parte che ha lo scopo di spingere il filo all’interno della testina di stampa. Detto anche “Tira-Filo” esso ha il compito di definire la quantità di materiale che serve per comporre l’oggetto.
****ha bisogno di manutenzione
FABLAB
I FabLab sono tutti quei Centri/Laboratori digitali che mettono a disposizione le proprie stampanti 3D, o macchinari di produzione digitale, alle persone che hanno la necessità di ottenere pezzi vicino a Lui. I FabLab, sono spesso finanziati al fine di sviluppare il mondo della produzione additiva / hobbistica con le stampanti 3D a Filamento.
FDM
La Modellazione a deposizione fusa (in inglese: Fused deposition modeling) in breve FDM è una tecnologia di produzione additiva usata comunemente per applicazioni di modellazione, prototipazione e produzione. La tecnologia fu sviluppata da S. Scott Crump alla fine degli anni ottanta (XX secolo) e fu commercializzata negli anni ’90 dalla Stratasys, di cui possiede il marchio commerciale.
L’FDM lavora su un principio “additivo” rilasciando il materiale su strati. Un filamento plastico o un filo metallico è srotolato da una bobina, che fornisce il materiale ad un ugello di estrusione, con il quale è possibile gestire il flusso. L’ugello è riscaldato per poter sciogliere il materiale e può essere guidato sia in direzione orizzontale che verticale da un meccanismo di controllo numerico, cioè seguendo un percorso tracciato da un software CAM (computer-aided manufacturing).
MAKER
I maker, detti così per la passione della fabbricazione di progetti o oggetti in modo autonomo, sono chiamati anche “Artigiani Digitali”. Per Maker, intendiamo anche tutte quelle persone che stampano a casa con le stampanti 3d a Filamento.
REPRAP
Il Progetto RepRap (in inglese: RepRap Project, abbreviazione di Replicating Rapid Prototyper, “prototipatore rapido a replicazione”), è un’iniziativa finalizzata a sviluppare una stampante 3D che produca da sé la maggior parte dei suoi stessi componenti. Tutti i lavori creati nell’ambito di questo progetto sono pubblicati con licenze open source.
RepRap fu fondato nel 2005 dal dottor Adrian Bowyer, un Senior Lecturer in ingegneria meccanica alla Università di Bath, nel Regno Unito.
Al 2009, sono state rilasciate due stampanti 3D: Darwin, nel marzo 2007, e Mendel nell’ottobre 2009. Gli sviluppatori le hanno chiamate così in onore dei biologi che hanno contribuito a teorizzare l’evoluzione delle specie. Il 31 agosto 2010 viene ufficializzato il nome della terza generazione di stampante 3D in sviluppo: Huxley.
Grazie alla capacità di autoreplicazione, gli autori immaginano la possibilità di distribuire economicamente unità RepRap ai privati e alle comunità, dando loro la possibilità di creare (o scaricare da Internet) prodotti complessi, senza bisogno di costose infrastrutture industriali.
FIRMWARE
E’ detto Firmware il software/programma che viene installato sulla scheda della stampante 3D. Il firmware determina la lettura delle informazioni che vengono convertite in base ai componenti della stampante 3D stessa.
Esistono Firmware diversi in base a coloro che lo hanno programmato. In genere il firmware determina la corretta qualità della stampa e la corretta funzionalità della stampante 3d.
Ecco un sito dove scaricare un Firmware per molte delle stampanti 3D esistenti. In base al firmware scelto verranno utilizzate impostazioni di una marca piuttosto che di un’altra.